WINDOWS 7 VA IN PENSIONE
Dal 14 gennaio scorso, Windows 7 è andato in pensione; d’ora in poi, Microsoft non emetterà più aggiornamenti ricevibili dal sistema operativo che ha sostituito Windows Vista.
La problematica più spinosa da affrontare a questo punto, per i privati come per le imprese, è la sicurezza del dato. Senza aggiornamenti da parte di Microsoft il sistema operativo rappresenterà la porta d’ingresso principale per attacchi cyber criminali. Un bel problema da gestire ai tempi del GDPR, ma il Regolamento non dovrebbe essere il solo rompicapo di chi lavora ancora con Windows 7. Oltre alla sostituzione dei sistemi operativi e, in molti casi, dei pc che non sono in grado di supportare l’aggiornamento a
Windows 10, ci saranno le spese per rimediare al danno reputazionale derivante da (eventuali ma non improbabili) attacchi hacker. L’azienda che perde i propri dati perde fiducia, perde clientela, perde mercato. Lo spiacevole evento che pochi giorni fa ha colpito una nota azienda di Imola, ancora in panne dopo il ramsonware che ha paralizzato lo stabilimento, insegna: i dati sono il centro della produttività aziendale.
Quale soluzione?
Il consiglio è quello di pianificare un audit di sicurezza informatica, avvalendosi di consulenti esperti in GDPR, e procedere con l’aggiornamento o la dismissione dei dispositivi sui quali sono installati sistemi operativi obsoleti.
In tal senso, lo Studio Legale Gori è a vostra disposizione.