Costi per la gestione amministrativa da parte della compagnia di noleggio del verbale di contravvenzione: è giusto pagare?
INDICE
- Introduzione
- L’intervento dell’AGCM – Bollettino 22/2022 del 13.06.2022
- Cos’è una clausola vessatoria
- Cosa fare se la compagnia di noleggio addebita i costi di gestione
1. INTRODUZIONE
Durante i vostri viaggi, vi sarà certamente capitato di affidarvi ad una compagnia di noleggio a breve termine di autoveicoli. Al termine della vacanza, potrebbe esservi stato recapitato un verbale di accertamento per violazione del Codice della Strada, attinente al periodo nel quale usufruivate dell’autoveicolo noleggiato.
È bene specificare che, in questo articolo, non si approfondirà della validità o meno dei predetti verbali, bensì l’argomento oggetto della discussione riguarderà esclusivamente “il comportamento” delle compagnie di autonoleggio, le quali, purtroppo, non sempre operano legittimamente.
Infatti, può succedere che, oltre al verbale di accertamento, al soggetto noleggiante, nonché trasgressore del Codice della Strada, vengano addebitati da parte della compagnia di noleggio i “costi per la gestione amministrativa del verbale di contravvenzione”.
In sostanza, gli organi accertatori, quali ad esempio la Polizia Locale, si attivano per notificare il verbale di accertamento alla compagnia di noleggio, proprietaria dell’autoveicolo che ha commesso l’infrazione. La compagnia di noleggio si limita a respingere il verbale, comunicando agli organi accertatori le generalità del noleggiante, al fine di notificare a quest’ultimo, giustamente, il verbale di contravvenzione.
Molto spesso però, anche a fronte di una multa di importo relativamente esiguo, la compagnia di noleggio addebita direttamente sulla carta di credito/debito del noleggiante un importo eccessivo ed ingiustificato per la gestione amministrativa del caso, che di regola varia dai €.30,00 agli €. 80,00, ma può anche essere maggiore.
Cosa fare in queste situazioni? La compagnia di noleggio ha diritto al pagamento?
Preliminarmente, va chiarito che solitamente la compagnia di noleggio addebita direttamente sulla carta di credito/debito utilizzata per il deposito cauzionale. Questo avviene poiché, al momento della sottoscrizione del contratto di noleggio, avete acconsentito a clausole che conferiscono tale potere alla compagnia.
Quindi, in linea teorica, la compagnia di noleggio opera correttamente, sulla base del consenso da voi prestato. Il noleggiante, volente o nolente, si troverà addebitato l’importo sulla carta di credito/debito.
2. L’INTERVENTO DELL’AGCM CON BOLLETTINO 22/2022 DEL 13.06.2022
Tuttavia, a tutela dei consumatori (e perciò dei noleggianti) è intervenuta l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), la quale, con bollettino n. 22/2022 del 13.06.2022 ha emanato sei provvedimenti rivolti a sei diverse compagnie di autonoleggio (EuropCar Italia, Sicily By Car, Sixt Rent a Car, Locautorent, B-Rent, Autovia) dichiarando la vessatorietà – ai sensi degli artt. 33, commi 1 e 2, lettera f), 34 e 35, comma 1 del Codice del Consumo – di tutte quelle clausole che prevedono penali da corrispondere alle compagnie di noleggio in caso di gestione amministrativa di verbali di accertamento.
La clausola di cui sopra, è, quindi una clausola vessatoria.
3. COS’È UNA CLAUSOLA VESSATORIA?
Con l’espressione clausola vessatoria si fa riferimento a clausole inserite all’interno di un contratto che, per il loro contenuto, comportano uno squilibrio di diritti ed obblighi a danno di una parte e a favore dell’altra.
La disciplina normativa delle clausole vessatorie si trova nel Codice Civile agli artt. 1341 e 1342 e nel Codice del Consumo agli artt. 33 e seguenti del D. Lgs. 205/2006. La tutela prevista dal Codice del Consumo viene applicata nei casi in cui uno dei contraenti sia un consumatore e l’altro un professionista o imprenditore.
Infatti, le clausole vessatorie vengono solitamente inserite nei contratti cosiddetti standard, vale a dire tipologie contrattuali dirette a regolare una serie indistinta di rapporti contrattuali e redatti da uno solo dei contraenti, attraverso l’impiego di condizioni generali di contratto.
Cosa comporta, secondo il Codice del Consumo, la vessatorietà di una clausola?
Secondo l’art. 36 del Codice del Consumo, le clausole “considerate vessatorie ai sensi degli artt. 33 e 34 sono nulle mentre il contratto rimane valido per il resto”.
La vessatorietà di una clausola comporta, quindi, la nullità della stessa, salvo che l’imprenditore/professionista dimostri che tali clausole siano state oggetto di una trattativa individuale; ciò significa che vi deve essere una specifica approvazione per iscritto da parte dell’aderente al contratto alla clausola stessa.
Quindi, se in un contratto con una compagnia di autonoleggio, viene apposta una semplice firma nella parte di contratto ove si acconsente – tra le tante – all’addebito per i costi di gestione amministrativa del verbale di accertamento, questa non comporterà l’approvazione, da parte del noleggiante, della clausola vessatoria, determinandone la sua nullità.
Di conseguenza, la compagnia di autonoleggio non avrà alcun diritto ad addebitarvi i costi per la gestione del verbale.
Tuttavia, potrebbero presentarsi due scenari:
La compagnia di noleggio non vi ha addebitato i costi di gestione sulla carta di credito/debito ma vi intima a corrisponderglieli
Questa, che è l’ipotesi meno diffusa, è una situazione che va a vostro vantaggio. La compagnia di noleggio, infatti, esercita un diritto che, in realtà, non possiede. Essendo la clausola vessatoria ed essendo la vostra sottoscrizione – con tutta probabilità – non idonea alla validità della clausola, allora la compagnia di noleggio non avrà alcun diritto a chiedervi un compenso e voi non sarete tenuti in alcun modo a corrisponderlo.
4. LA COMPAGNIA DI NOLEGGIO, NONOSTANTE LA VESSATORIETÀ DELLA CLAUSOLA, VI HA ADDEBITO I COSTI DI GESTIONE SULLA CARTA DI CREDITO/DEBITO
Se questa è l’ipotesi che vi è capitata, sappiate che non siete soli, perché anche lo scrivente si è trovato nella vostra stessa situazione. In molti si chiederanno in che modo convenga spendere tempo per recuperare dai €. 30,00 agli €. 80,00, ed è proprio questo il motivo per il quale le compagnie di noleggio, nonostante il bollettino 22/2022 del 13.06.2022 dell’AGCM, continuano a mantenere queste clausole all’interno dei loro contratti.
Su un totale di 100 persone che si trovano ad avere questo problema, in quanti agirebbero per farsi restituire quanto di illegittimamente sottratto? Ed è proprio questo il motivo su cui fanno leva.
Specifichiamo comunque che, in caso di più verbali di accertamento, il noleggiante potrebbe vedersi addebitate anche somme più ingenti di cui, giustamente, ne vorrebbe la restituzione.
In ogni caso, la compagnia di noleggio, che siano, 30, 50 o 200 euro, ha sottratto del denaro non avendone il diritto.
Per chi, quindi, volesse recuperare quanto perso, queste sono le possibilità che si prospettano:
- Agire autonomamente – in questo caso, il noleggiante potrebbe provare, tramite telefonate, invio di mail e quant’altro, a farsi restituire i costi addebitatigli;
- Affidarsi ad un avvocato – queste sono le parole che potrebbero scoraggiare i tanti che, fino a questo momento, erano intenzionati ad agire contro la compagnia di noleggio. Non potendo parlare a nome della collettività degli avvocati, ci limiteremo a descrivere l’attività che viene solitamente svolta da parte del nostro Studio:
- Il primo passaggio essenziale prevede l’invio di una PEC alla compagnia di noleggio contro cui si vuole agire; in questi casi risulta necessaria una chiara esposizione delle ragioni che sottendono il vostro diritto a riavere ciò che ingiustamente vi è stato sottratto;
- Il secondo passaggio, invece, è conseguenza della mancata risposta o risposta negativa della compagnia di noleggio.
Ciò significa che la stessa, nonostante abbia chiaro e già conosca il diritto da voi fatto valere, presuma che non sia vostra intenzione proseguire per ottenere la restituzione delle somme di denaro sottratte.
A questa errata presunzione, si risponderebbe con un ricorso al Giudice di Pace, al quale si chiederebbe, oltre che la restituzione delle somme addebitate, anche il pagamento delle spese legali, dato il comportamento illegittimo, ostruzionistico e non collaborativo tenuto dalla compagnia di noleggio. Va sottolineato come nella nostra comune esperienza, dopo il deposito del ricorso al Giudice di Pace, molto spesso le compagnie di noleggio si siano attivate per la restituzione delle somme di denaro illegittimamente sottratte e delle spese legali, consapevoli del fatto che, avanti ad un Giudice, sarebbero state condannate al pagamento di somme più ingenti.