Accesso illegale alla pay tv è reato a prescindere dal mezzo utilizzato
Cassazione penale, sez. III, sentenza 10/10/2017 n° 46443
Risponde del reato di cui all'art. 171-octies della L. n. 633 del 1941 chi guarda la TV satellitare senza pagare il canone, indipendentemente dal mezzo utilizzato per l'elusione della protezione del canale. È quanto emerge dalla sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione del 10 ottobre 2017, n. 46443. La L. 22 aprile 1941, n. 633, art. 171-ter, lett. f) bis, punisce colui il quale fabbrica, importa, distribuisce, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita o il noleggio o detiene per scopi commerciali, attrezzature, prodotti o componenti, ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all'art. 102-quater, ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l'elusione di predette misure.
Al tempo stesso, l'art. 171-octies sanziona chi a fini fraudolenti produce, pone in vendita, importa, promuove, installa, modifica, utilizza, per uso pubblico e privato, apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato, effettuate via etere, via satellite o via cavo, in forma sia analogica che digitale. Come evidenziano gli ermellini, “il raffronto tra le due norme rende palese che le condotte incriminate dall'art. 171, lett. f) sono tra loro accomunate dalla finalità commerciale concretandosi l'illecito nella immissione sul mercato di prodotti o servizi atti ad eludere le misure tecnologiche di cui all'art. 102-quater, non essendo ivi compresa la condotta di chi invece utilizza i dispositivi che consentono l'accesso ad un servizio criptato senza il pagamento del dovuto corrispettivo, condotta questa che è invece espressamente sanzionata dall'art. 171-octies, indipendentemente dall'utilizzo pubblico o privato che venga fatto dell'apparecchio atto alla decodificazione di trasmissioni audiovisive.”
Nella fattispecie i giudici del merito hanno correttamente inquadrato la condotta di decodificazione ad uso privato di programmi televisivi ad accesso condizionato e, dunque, protetto, eludendo le misure tecnologiche destinate ad impedire l'accesso posto in essere da parte dell'emittente, nel novero dell'art. 171-octies, indipendentemente dalle concrete modalità con cui l'elusione venga attuata, evidenziandone la finalità fraudolenta nel mancato pagamento del canone applicato agli utenti per l'accesso ai suddetti programmi.