Quando una coppia ha figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti, la casa va preferibilmente assegnata al genitore con il quale convivranno prevalentemente i figli.
Questa “preferenza” si basa sull’assunto che i bambini, soprattutto più piccoli, abbiano particolarmente bisogno di mantenere il proprio habitat familiare in un momento delicato di cambiamento dell’assetto familiare.
Questo vale sia per le coppie sposate, sia per le coppie che non sono sposate ma hanno figli in comune.
Cosa succede se non ci sono figli?
In mancanza di figli il Giudice non ha il potere di assegnare la casa all’altro coniuge, quindi se la casa è di proprietà di uno dei due, la casa torna nella disponibilità del proprietario e se, invece è in comproprietà, come spesso accade, ci si regola come se i coniugi fossero due comproprietari semplici e dunque, si può prevedere che la casa sia venduta (con o senza il consenso dell’altro) oppure che continui a viverci uno dei due corrispondendo all’altro una somma di denaro.